Vivere militare est




Autore: Federica Pittau
Editore: Booksprint edizioni


Molte volte se pensiamo a come scrivere un libro ci vengono in mente sempre storie fantastiche, eroi, amori, avventura e chi più ne ha più ne metta. Questo perché spesso è la via più "facile" quantomeno per provarci (e riuscirci è ben altra faccenda). Federica Pittau invece, con la sua opera d'esordio, ha deciso di percorrere una strada tutto sommato poco battuta: quella della vita di tutti i giorni, fatta di difficoltà, dilemmi e quando possibile di attimi di felicità degni di essere vissuti. Secondo voi è stata una scelta giusta? Scopriamolo insieme.

Vivere militare est è sostanzialmente un romanzo/diario dei primi vent'anni di Erin, la protagonista. La narrazione parte dai primissimi anni di vita della giovane passando per l'adolescenza e concludendosi con i primi approcci universitari.
Sorge il dubbio che in parte l'autrice abbia usufruito molto della sua esperienza di vita e, in alcuni momenti, si sente una certa presenza autobiografica che comunque nel complesso non nuoce alla narrazione,anzi ne arricchisce sicuramente il contenuto.
I temi trattati sono senza'altro attuali e soprattutto rispecchiano molto spesso le perplessità e le difficoltà che ogni giovane ha affrontato nella propria vita, dai primi amori, le prime delusioni fino al dolore più grande, quello che purtroppo almeno una volta è capito più o meno tutti, la morte di una persona cara. Il tutto "condito" da seri problemi familiari, spesso ben oltre le solite discussioni domestiche, che aumentano palesemente il disagio e la solitudine che traspare dalla giovane.

“Nil perpetuum, pauca diuturna sunt.”
“Nulla è perpetuo, poche cose durano a lungo.”
 
Seneca (da Vivere militare est)

La solitudine è il tratto preponderante di questo libro e porterà Erin ad una continua introspezione per cercare di capire cosa non va in lei e perché trova sempre difficoltà nel rapportarsi con gli altri, nonostante comunque nel proseguo delle pagine riuscirà a stringere rapporti con diverse ragazze prima e con un ragazzo poi, che si rivelerà essere importante solo nelle ultimissime pagine del romanzo.

La scrittura è nel complesso scorrevole, fatta di parole semplici ma non semplicistica. Alcune scelte stilistiche non mi hanno pienamente convinto, mentre molto spesso si ha la sensazione che, nonostante i temi trattati siano giusti ed importanti, questi scivolino via troppo in fretta, senza essere approfonditi degnamente. Idem per alcune situazione romanzate.  Per capirci una volta buttato l'amo la scrittrice tira su la canna senza aspettare che il pesce abbocchi. Nella parte finale il romanzo invece comincia ad avere quella profondità che ci si aspetta da questo tipo di scritti. Ho amato la scelta di terminare con due canzoni cariche di significato che vanno un po' a chiudere il cerchio, mossa giusta direi!

“Litore quot conchae, tot sunt in amore dolores.”
“Quante sono le conchiglie sulla spiaggia, altrettanti sono in amore i dolori.”
 
Ovidio (da Vivere militare est)

In conclusione la giovane Federica è stata senz'altro coraggiosa e ambiziosa perché riuscire a scrivere un romanzo non è affatto cosa semplice, dall'altra ha sofferto un po' di quella immaturità letteraria che colpisce comunque ogni scrittore ai suoi albori. Il romanzo nel complesso non mi è dispiaciuto e ne consiglio la lettura primo per dare fiducia ai nostri giovani autori e secondo perché il libro è alla fine dei conti più che godibile.

VOTO: 6,5/10


Giordano     

Commenti

Post più popolari