Lacci, Domenico Starnone


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Editore: Einaudi
Collana: Super ET
Anno edizione: 2016 
Formato: Tascabile
Pagine: 134 p. in brossura

Un giorno ti colpisce l'amore, o quello che tu credi sia amore, passano mesi, anni, ci si sposa, si mettono al mondo dei figli, la vita va avanti, si invecchia e si lascia questa terra insieme. Quella che sembra essere una vita tranquilla, cela dietro moltissime storie ed accadimenti che spesso vanno a rompere quella patina di opaca abitudine che si crea con il trascorre, con un'altra persona, la maggior parte della propria vita. Vanno a spezzare il pacifico tran tran creando buchi, voragini dalle quali è difficile riemergere. E' questo che Domenico Starnone, con il suo "Lacci", ci racconta, in una storia di legami sciolti ma mai spezzati fino in fondo.

Napoli. Aldo da poco sposato con Vanda prende una seria sbandata per una giovane ragazza di Roma, città dove l'uomo lavora, che lo porterà a decidere di mollare tutto in nome di questo amore travolgente. Da qui parte la narrazione, divisa in tre tronconi e quindi raccontata da diversi punti di vista: la moglie Vanda, Aldo in prima persona e i figli, Sandro e Anna. Un racconto che si svolge lungo tutto il percorso dell'unione coniugale, che porterà la coppia a serbare, seppur esternato in modo profondamente diversificato, un malsano sentimento che sarà fedele compagno nel trascorrere dei giorni, proiettando una forte ombra anche e soprattutto sui figli, cresciuti in un mare di incomprensione e assenza di cure e attenzioni.

Lo scrittore riesce in poche pagine a racchiudere un mondo, quello familiare, che molte volte aldilà della facciata, nasconde spaccature e aridità di sentimenti, nonché una sincera paura e in qualche caso sottomissione per il bene della famiglia.
Un'aspetto degno di nota è quello di non delineare profondamente i tratti caratteriali dei protagonisti: non scendendo troppo nei dettagli l'autore può concentrarsi liberamente sugli aspetti che più sono interessanti per la continuità della narrazione, ovvero la concatenazione delle azioni e dei pensieri scaturiti da essi.
"Tu alle persone dai spazio solo se ti mettono su un piedistallo. [...] Ogni volta che questo congegno si inceppa, ogni volta che le persone prendono le distanze e provano a crescere, tu le distruggi e passi oltre"

Troviamo quindi Vanda, moglie sempre attenta e meticolosa ai bisogni familiari, seppure con una distaccata freddezza verso il marito e con il passare del tempo anche verso i figli; c'è Aldo, che con la sua analisi paradossalmente lucida ci spiega perché in quel momento la mossa giusta da fare era lasciare tutto. Perfino anche in età avanzata riesce ad esporci con rinnovata venia il suo amore mai dimenticato; sullo sfondo ci sono i figli, cresciuti alla deriva, da meri spettatori delle vicende dei loro genitori. Genitori che anche provando a riavvicinarsi non sono mai riusciti a creare un legame degno di tale nome e di cui i figli potessero beneficiare.

Lacci che uniscono, lacci che dividono, lacci che però non spezzano. Una fitta ragnatela di rapporti umani che non riescono a scindersi creando, a più riprese, legami che tirati troppo plasmano i presupposti per un'inevitabile esplosione di rancori serbati e sopiti per lungo tempo. Verrebbe da dire che ai lacci, in questo caso legati da Starnone, sia venuto il doppio nodo e che a scioglierli ci vuole troppo, quindi meglio tenersi le scarpe e fare buon viso a cattivo gioco, anche se questo gioco porta il nome di famiglia.

VOTO: ★★★★☆

Link Amazon: Lacci
Casa editrice: Einaudi editore
Info autore:Domenico Starnone

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Alla prossima!
Giordano  

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