L'amante di Wittgenstein

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Traduttore: S. ReggianiM. Testa
Editore: Edizioni Clichy
Collana: Black coffee
Anno edizione: 2016
Pagine: 320 pagine, Brossura

Ludwig Wittgenstein è stato un filosofo e un logico austriaco vissuto tra la fine dell'ottocento e la prima metà del novecento. Riconosciuto universalmente come una figura di spicco nella logica e nella filosofia del linguaggio. Da molti definito come il maggior pensatore del XX secolo.

E' doverosa questa piccola introduzione (fonte Wikipedia) per capire a che tipo di libro ci stiamo approcciando. Definito da David Foster Wallace come una delle opere narrative statunitensi più sottovalutate, solo in tempi recenti "L'amante di Wittgenstein", di David Markson, è stato universalmente riconosciuto come un grande romanzo sperimentale. E grazie a Edizioni Clichy ne possiamo beneficiare anche in Italia.

Kate è rimasta solo al mondo, o meglio, non si capisce se sia convinta di questo o se sia davvero l'unica persona rimasta sulla Terra. E viaggia, viaggia, viaggia: da Parigi a Roma, da Londra al Messico, da New York ad Hissarlik (al tempo Troia), per dirne solo alcune. Passando di automobile in automobile, guidando perfino una barca. Fino al momento in cui si stabilisce in una casa su di una spiaggia, dove trova una macchina da scrivere, iniziando così a stendere il suo racconto. Un lungo monologo, un testo romanzato sull'essere sola al mondo e su lunghe asserzioni a concetti tanto cari a Ludwing Wittgenstein.
"Il mondo è tutto ciò che accade."
La struttura è quella di un romanzo, come detto sperimentale, dove l'autore, attraverso la protagonista, sciorina una lunga serie di pensieri sui trattati del filosofo austriaco, plasmandoli in una narrazione continua degli stessi, con brevi pensieri e poche righe per periodo. Un walzer teorico, un flusso di coscienza e di conoscenza sull'arte umana, osservazioni e teorie erudite e di notevole profondità intellettiva.
Sensazioni ed eventi ai quali Kate non può dar pieno credito poiché l'esser soli al mondo porta con se una tale dote di insicurezza, da rendere il tutto più che relativo e mai certo. A partire dalle semplici azioni o dai ricordi strettamente personali per finire a congetture sul linguaggio, sulla sua logica e sulla sua quantomai viva relatività.

Tutto questo si tramuta nella narrazione in un labirinto di pensiero, un andare avanti di un passo e tornare indietro di due e conseguentemente mettere in dubbio tutto ciò che è stato detto nei momenti precedenti, perché nulla è certo e tutto è approssimativo, soprattutto il linguaggio. Un libro non facile, non tanto per la scrittura -semplice e ammaliante-, quanto per il fatto di riuscire a star dietro alla corrente di riflessioni che si susseguono senza sosta.
Non è dato sapere se Kate è effettivamente sola al mondo - è sola perché non ha più nessun affetto o è sola perché effettivamente è l'ultima persona sulla faccia della Terra?- o se addirittura è tutto frutto della sua mente. Non è questo il punto. Il punto è che David Markson non lascia nessuna sicurezza al lettore, nonostante tutto la logica continui a farla da padrona nelle pagine dell'opera. Quella logica tanto cara a Wittgenstein a cui l'autore rende onore attraverso questo scritto erudito e significativamente intellettivo.
"E' piacevole esser sicuri di quanto si sta dicendo, almeno il più delle volte"


VOTO: 🌑🌑🌑🌓🌕



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◆ Casa editrice: Edizioni Clichy
◆ Info autore: David Markson

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Alla prossima!
Giordano  






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